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January, 2015 Monthly archive

determinismo sociale

Ultimamente la mia attenzione e miei pensieri sono stati altamente provocati, ispirati, e innovati da un libro scritto qualche decennio fa da Henri Laborit, biologo, filosofo ed etologo francese, il quale propone un’analisi neuro-biologica dell’uomo e da li eleva concetti base legate alle percezioni ed al sistema nervoso, alle diverse questioni che da sempre ruotano attorno le persone. Amore, felicità, morte sono solo alcuni dei temi affrontati dal libro (Elogio della fuga).

Attraverso le prime pagine, l’idea che maggiormente si percepisce è l’inesistenza di un io individuo, essendo questo risultato delle opinioni sociali che si relazionano nella sua vita (in una riduzione che non coglie tutte le sfumature).

Questo concetto, molto forte ma allo stesso tempo semplice e lineare, darebbe una certa spiegazione all’estetica in relazioni ai tempi ed alle mode (si veda fenomeno curvy ma anche le mode e gli stili), ed al tempo stesso a molte scelte compiute nel tempo a diverse eta’ e influenzate da diverse persone che ci circondano.

Secondo alcuni studi di neuroscienze (Troppa Scelta, Lugli) tali considerazioni andrebbero a ritrovarsi maggiormente nei teenager, dove il fenomeno community e’ ben più presente e caratterizzante.

Ciò nonostante, credo sia opportuno osservare questa ideologia a livello più ampio e con una prospettiva alta, osservando come effettivamente la società attuale (come spiega Laborit negli anni ’70) sia influenzata da un sistema produttivo-consumistico in cui gli individui sono portati a ruotare in un circolo vizioso in cui il binomio produzione e consumo spesso definiscono i livelli gerarchici e di prestigio (di dominanza) nella società.

Il bello però, a mio avviso, inizia ora. Come sempre, infatti, con la consapevolezza di ciò che succede, si può pensare, riflettere, e giocare spostando alcune considerazioni.

Solo conoscendo le regole del gioco si potrà, infatti, eludere alcune barriere o trarne vantaggi.

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