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March, 2014 Monthly archive

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L’ubiquità di internet e dei social network, la consapevolezza ormai raggiunta di vivere in un mondo connesso 24/24, 7 su 7, ha portato vantaggi in termini sociali, economici, e di business da un lato, nascondendo però alcuni lati d’ombra, che non sempre (data la loro natura) sono visibili istantaneamente, ma per cui occorre girare, interagire con il fenomeno per scoprirne i dettagli.

Un primo esempio può essere il fenomeno phubbing , di cui ormai in molti ne sono consapevoli e stanno correndo ai ripari; mentre un secondo, di cui vorrei fare un focus oggi, è l’illusione della conoscenza.

Il fatto che le informazioni siano disponibili con un click, le news da tutto il mondo possano essere consultate con uno scroll down, e che la rete di amici sia presente con le proprie storie e fatti dietro una f bianca su sfondo blu, fa si che psicologicamente ci si ponga in una condizione di conoscenza illusa.

Distanza, minor dialogo, complessità degli argomenti, nulla di tutto ciò è ormai una barriera all’informazione, e quindi data la convinzione che il web sia fonte di ogni conoscenza, si ha come l’impressione di avere tutto a portata di mano, e che per questo, è  inutile sapere, chiedere, informarsi: quando servirà, basteranno un paio di click o poco più.

Declinando ulteriormente questi concetti sull’aspetto sociale e relazionale, mi viene da pensare ai social network, e come questi stiano logorando il dialogo, la curiosità.

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