— Siro Industry

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June, 2009 Monthly archive


La Siro Industry comunica
che prenderà una settimana di ferie
dato che il suo Direttore è alle prese con
gli
Esami di Maturità.

Un saluto.

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Spensieratezza.
Quando la si pronuncia si pensa subito all’estate, al mare, o quando si era bambini. Ricordi comunque lontani, e raramente al presente. Intasati e mitragliati da ciò che ci sta attorno, ci lasciamo coinvolgere da ciò che ci circonda, viaggiamo con la mente, e ci addentriamo in labirinti da cui è difficile scorgere l’uscita.

Spensieratezza.
Una condizione mentale, fisica, a volte difficile da trovare, e difficile da identificare quando la si vive.
La si ricerca quando manca, e appena ci viene concessa, facciamo di tutto per lasciarcela portar via: rigurgitiamo su fatti banali, osserviamo dettagli inutili, e paradossalmente andiamo a far proprie le paranoie degli altri, coprendo di grigie nuvole un limpido azzurro d’estate.

Spensieratezza.
Semplice e leggera, non la si tocca, non la si definisce, si vede quando ci è distanti.
Arcobaleno dei nostri giorni.

Saluti.
Spensieratezza, ad ognuno la sua.

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Luigi Pirandello ha detto:

È molto più facile […] essere un eroe che un galantuomo.
Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini, si dev’esser sempre.

Buon inizio settimana.

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Alcune cose le senti nelle canzoni, te le dicono quelli più grandi, ma ne cogli il senso solo quando ci passi in prima persona. E tra le innumerevoli situazioni che si possono citare sotto questo intro, ora mi va di discutere sul quanto le donne sono più avanti.

C’è poco da fare, o da dire: noi uomini, alimentati a vita da un qualcosa che gli esperti del settore chiamano testosterone, ci illudiamo di essere noi a decidere come far girare il mondo, o a scegliere, dal tipo di posto in spiaggia, al colore di un maglione, al tipo di mobile o al nome di un figlio, e invece, sotto o dietro c’è sempre lei.
Una lei. Sarà che in noi maschi c’è una forza che ci spinge a vantarci, a raccontare di ciò che facciamo, che ci illude appunto di essere gli unici in grado di fare, di pensare.
Invece, nel background, dietro le quinte, in regia, le signore pensano, studiano, influenzano, tanto che quando ce ne accorgiamo siamo già incantati dal loro modo di fare, influenzati dal loro sguardo o da un loro sorriso.

Forza e sensibilità: un cocktail letale, di cui è facile subirne il fascino.
Da ricordare infine che

“dietro a un grande uomo, c’è sempre una grande donna”

E questo la dice molto lunga.
Saluti e buona Estate.

Donne, oltre le gambe c’è di più. (cit.)

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Riprendo il discorso di qualche post fa.
Stavo tirando lo sciacquone e mi si è accesa una lampadina.
Ecco perchè è tanto difficile trovare la felicità.

Abbiamo, all’interno di noi stessi due forze che tirano in direzione solitamente opposta.
Una morale che vogliamo seguire, ci prefissiamo e ci diamo degli ordini quasi. Questo si, quello no.
E un istinto interno. Legato alla natura, all’ io selvaggio, che in ognuno, nascosto o meno c’è.

Un equilibrio impossibile da mantenere. Persone che seguono di più la morale diventano ipocriti.
Altri che seguono l’istinto, fanno i moralisti. E’ un’istabilità continua, ma nei momenti in cui desiderio, istinto, morale vera (non ipocrita) si incontrano, si ha la perfezione.
Il piacere. L’assoluto.
Cercarlo? No. Viene quando non te l’aspetti, c’è poco da fare.

Saluti.

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Ho curato che:
Ogni azione porta inevitabilmente
a conseguenza positive, e negative.
Se quelle positive superano
anche di un minimo quelle negative,
non ci son dubbi:

do it!

That’s all folks.
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