— Siro Industry

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March, 2010 Monthly archive

Ad ognuno il suo livello.

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DINNER – AFTER DINNER – SONNO

Sogna perchè nel sonno puoi trovare quello che il giorno non ti puo’ dare. (Jim Morrison)



“Oh, casa dolce casa..!”
Sul tavolo è tutto ben disposto, quasi fosse un banchetto reale (o se non c’è, è ancora in frigo) e una volta aver sospirato guardando con ammirazione ciò che ci sta davanti non ci resta nient’altro che sedere, mangiare, bere, e fare il resoconto della giornata a colui o colei che ci è davanti, e che dopo aver pazientemente ascoltato, farà lo stesso verso di noi.
Una reciproca confessione quindi, quasi a voler espellere tutti i pesi accumulati durante il giorno, e trascinati pesantemente fino all’ora di cena.
Finita, una volta sazi si presenta davanti un bivio con due scenari, due strade opposte: una verso il divano, comodo e seducente se abbinato alla tv, oppure se ricaricati a puntino, la seconda: un giro in centro, a vedere le solite facce e a concludere quel che si era iniziato durante l’aperitivo.

Ad ognuno la sua scelta, e che nonostante sia una agli antipodi dell’altra, portano entrambe allo stesso loco: il letto.
Oasi pacifica verso la quale non vorremmo mai andare, ma dalla quale fatichiamo ad allontanarci, il letto, quasi fosse un custode del tempo, chiude e riapre, ogni giorno, il nostro DEDAY.

The End.
Si conclude così il DEDAY. Lascia i tuoi commenti nell’apposito spazio.

L’arte grafica è prodotta da Giorgia Chiarion. Inking the Sinking Thinking.

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END OF THE DAY / HAPPY HOUR

Quando al fine d’un giorno noioso, la gaiezza risorge nel cuor. Cerca ognuno il perché prodigioso, e domanda con grande stupor.. (Ad Campari)

“E anche per oggi abbiam finito! A domani..”
Scorso con un veloce flash forwarde varie ore pomeridiane, trascorse tra snack e bevande per far passare quel che è la seconda parte della giornata lavorativa, si arriva al momento clou: l’ aperitivo.
La pubblicità del Campari, dalla quale è tratta la prima riga a sottotitolo, rende benissimo l’idea di questo momento. Perchè proprio alla fine del giorno, tutt’al più grigio e noioso, quando non ne puoi più, la testa è un macigno enorme da portare sul collo, e finalmente stacchi (termine tecnico), senti dentro di te una gaiezza che risorge, fiera, incontrollabile dal cuor. Il triste monitor sulla scrivania diventa nero, si spegne, e come i lampioni sulle strade quando fuori il cielo diventa buio, una luce si accende negli occhi di ognuno: sfavillante riflesso di una libertà di fine giornata che ti lascia regista della tua serata, ancora tutta da scrivere..

Ed è da lì che si comincia: da quel bar che conosci da sempre, la tua seconda casa, i tuoi amici come seconda famiglia; le sfumature sulle vetrine dei negozi, i giochi di luce di un tramonto che non vuole avere fine. Una legge non scritta, che tutti rispettano, complici di risate e racconti dell’ultima ora.
Frivolezze, sorrisi, pettegolezzi si consumano come patatine. E’ l’happy hour: un sorso di gioia al termine della giornata, che da spensieratezza, e rende facile la risata.

To be continued..
Quanto conta per te l’ aperitivo? Descrivicelo, la curiosità è Siro Industry.

L’arte grafica è prodotta da Giorgia Chiarion. Inking the Sinking Thinking.

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PRANZO

Si dice che l’appetito vien mangiando, ma in realta’ viene a star digiuni. (Toto’ in “Toto’ al Giro d’Italia”).

“Ahh, finalmente a tavola! C’ho una fame che non ti dico..”
Eh si, perchè quando stai per sederti a tavola, tra piatti, posate e bicchieri d’ogni genere, dentro di te c’è una vera e propria voragine, difficilmente colmabile da una Kinder Fiesta.
Un senso di vuoto, che solitamente si ha in testa, scende di colpo, e si accascia nell’intestino.
Una sesazione davvero acuta, e che spesso condiziona tutti e 5 i sensi: la pasta cucinata in fretta sembra un prelibato piatto d’alta cucina, gli operatori delle mense diventano prestigiosi chef, ed il sapore di ogni pietanza assume sfumature nuove al nostro palato. Alla tele pare tutto più interessante, i discorsi delle persone coinvolgenti, e il bicchiere in mano, diventa il Sacro Graal.
GO! Come se ci fosse un semaforo che di colpo diventasse verde, ad un via di consuetudine, si comincia ad abbuffarsi a suon di primo, secondo, contorno; si divora il panino, il tramezzino; la mezza pizza è azzuffata e bicchieri d’acqua, Lemonsonda, o vino che sia vengono cosumati al ritmo incalzante di una marcia.

E così, boccone dopo boccone, il livello dell’indicatore del carburante sale, e cominciamo a sentirci meglio: il vuoto pian piano passa e mentre un senso di serenità e appagamento comincia ad avvolgerci, la tv sembra parlare da sola e man mano che arriviamo alla fine del pasto, le palpebre tendono a calare, dolcemente, soporiferamente.. fino a che, rischiando un grave colpo di frusta, ci alziamo di colpo, strofiniamo un po’ gli occhi e chiediamo ad alta voce, quasi fosse uno dei tre desideri, “Caffè!“.

Due chiacchiere, il divano e la pausa è terminata.
Si torna davanti al pc, in cantiere, o per i più fortunati, a letto.

To be continued..
Il tuo pranzo è così? O sei più da panino al volo o insalatina Bonduelle? Raccontacelo..

L’arte grafica è prodotta da Giorgia Chiarion. Inking the Sinking Thinking.

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TRIP TO SCHOOL / WORK – WAITING FOR THE LUNCH

Don’t stop me now! (Queen)

“Dai dai dai, muoviti con quella macchina. Dai che resta verde… sì! Che grande, giusto giusto in tempo!”
Che sia il vagone di un treno, l’entrata di scuola o la porta della ditta, appena si varca quella soglia, motivo per cui ci si è allontanati da Morfeo, si ha la sensazione di aver già vinto, di aver tagliato il traguardo in tempo, tra gli applausi e la folla che acclama..
Ma ahimè, è appena iniziata una lunga mattinata..
In prinicipio magari non ci si rende nemmeno conto, e si fa il proprio mestiere: sereni e tranquilli, magari ancora un pò assonnati.
Poi, verso le 9 e mezza / dieci, si comincia a cercare con l’orecchio quella elettrizzante campanella che dalle elementari alle superiori ci aveva accompagnato, regalandoci quei 15 minuti di intervallo che segnavano la rottura del mattino in due parti: il giro di boa da fare con il panino tra le mani.
Peccato però che questa non ci sia più. Allora ci si crea delle piccole tappe, pause, momenti per riprendere la concentrazione, spesso coincidenti con l’assunzione di caffè, di un paio di crackers, o semplicemente uno sguardo al cellulare, e man mano che passano le ore e il sole va alto in cielo, si guarda sempre più spesso l’orlogio, cercando quel mezzodì che si fa desiderare e tanto tarda ad arrivare.
Lancette lente, come grossi macigni ritardano a muoversi, e l’attesa si fa agonizzante, la testa sembra non reggere il carico sopra, il cervello pare offuscarsi.. e proprio quando ti distrai un attimo, e poi riguardi l’ora.. scopri che è arrivata! Finalmente, l’ora di pranzo..

To be continued..
E tu come la vivi questa parte di giornata? Scrivilo tra i commenti!

L’arte grafica è prodotta da Giorgia Chiarion. Inking the Sinking Thinking.

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RISVEGLIO (breakfast)

Wake up in the morning feeling like P Diddy. (Kesha)

“ti ti ti ti. snooze. Dai altri 5 minuti. ti ti ti ti. stop. E’ arrivato il momento, su, forza, un colpo secco e in piedi. Aaaahm.”
Inizia cosi per tutti: tra il silenzio mattutino e gli spiragli di luce che illuminano tenuemente le stanze ancora offuscate, tra il profumo di caffè che sale e lo streaching sotto le coperte, una piccola e ingenua domanda ci accarezza il dormiveglia: stare altri 5 minuti coccolati dalle lenzuola o alzarsi? Fare coalzione con calma, prepararsi per bene, o ridursi all’ultimo, facendo tutto di fretta, ma gaudagnando attimi  preziosi a letto dal valore encomiabile?
La partita solitamente è vinta dalla ragione, e normalmente ci si alza. Uno sguardo all’orologio per notare che le lancette si muovo troppo velocemente, troppo rapidamente in confronto a noi, bradipi mattutini, e inevitabilmente si è già in ritardo. Un attimo per mettere tutto a fuoco, e via alle abilità circensi: le fette biscottate mentre si cerca di indossare la t-shirt, infilare i jeans con una mano cercando di lavare i denti con l’altra.
Ok, fatto. Ora tocca al rinfrescante e risvegliante incontro tra acqua e viso. Bene, pronti!
Ci siamo, il look è apposto, un’ultima piccola sistemata prima di uscire e.. fuori!
Riguardiamo l’orologio, giusto il tempo per capire che pure oggi bisognerà mettere i panni di Flash per arrivare puntuali alla fermata del tram, in stazione, a scuola, o semplicemente a lavoro.
Ce la faremo?

To be continued..
E il tuo risveglio com’è? Raccontacelo tra i commenti!

L’arte grafica è prodotta da Giorgia Chiarion. Inking the Sinking Thinking.

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