— Siro Industry

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November, 2009 Monthly archive


In occasione del 100° post,

Parte l’idea

Un Martini con…

La novità è semplice ed efficace:
  • leggi Siro Industry?
  • sai scrivere?
  • hai qualcosa di cui parlare?
Bene, scrivi all’indirizzo mail

siroindustry@gmail.com

il tuo post su qualsiasi argomento.
Se valido, lo vedrai presto apparire su
Siro Industry.
Siro Industry vuole bere un buon Martini con te, non farlo aspettare.
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Freitag: non solo una nota marca di borse, ma anche un giorno della settimana (in tedesco),

e che giorno? L’uscita di Siro Industry.
Anche oggi il 3 per te. Iniziamo subito.
I will survive.

Cantava così Gloria Gaynor già nei primi anni ’80, ed è uno status che ancora oggi va di moda.
Io sopravviverò quindi, alla faccia di chi mi da per vinto, alle fatiche di ogni giorno, al conto in rosso a fine mese, o al fatidico 2012. Naturalmente non è la traduzione della canzone, ma una secolarizzazione di quanto ci impegniamo a realizzare ogni giorno.
E sentendo un po’ quel buon tempone di Darwin, dando un occhio a quanto si scrive su fb (la wikipedia di 4a generazione), e riflettendo su quanto accade attorno ai nostri volti, mi è chiaro che la chiave per una sopravvivenza vincente, non è tanto adattarsi ai cambiamenti (punto e basta), bensì adattarsi più velocemente degli altri al cambiamento in modo da essere una sorta di avanguardista continuo, avente come tempo di distacco, tempo di pensiero.

Lonely, I’m still Lonley.
Un altro verso di una canzone black
a intitolare questo secondo minipost.
Lui è Akon, e qualche anno fa cantava con una voce quasi tenera tutta la sua solitudine, e che come tale non voleva rimanere. Come lui sono tante le persone che oggigiorno temono tale situazione.
Rimanere soli, senza amici, a guardare (un po’ invidiosi) gli altri, una fattispecie che è molto comune negli ultimi tempi, e alla quale molto spesso non si risponde in modo attivo (frequentando nuove persone, nuovi posti), ma si cerca la via più facile, e a mio avviso più passiva. Quale? Beh, ultimamente ho notato che pur di non rimanere soli, si crean amicizie d’ipocrisia, le battezzerei così si, amicizie tra persone che fino a poco tempo fa non si potevano vedere ma che ora, accomunate da un senso di solitudine, cominciano a frequentarsi quasi a voler dire, mal comune, mezzo gaudio.
Una scelta che ovviamente non posso condividere, perché se nel ristorante vicino a casa offrono un pesce scadente, non ci torno adattandomi al fine della comodità, ma prendo la guida Gambero Rosso e…
Già Natale?
E infine una bozza sulla ricorrenza più aspettata dall’uomo con il barbone, che finalmente può vedere messa in atto la propria potenzialità/caratteristica in scene di gran spettacolo in ogni dove.
Il Natale. Ma secondo voi, cominciare a vedere i negozi addobbati già dalle ultime settimane di novembre, è un bene perché giova allo spirito natalizio, o l’inizio di un lento logoramento di questa festa sempre più commerciale?
Da che parte stai?
Saluti.
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L’ Indifferenza è la più alta arma di Seduzione.

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Stamane mi son trovato al centro di un interessante dibattito tra due file di pensiero, o più opportunamente, due punti di vista sull’interpretare e quindi decidere le scelte giuste nei vari momenti della propria vita.

Da un lato c’ero io, ragioniere pragmatico, cresciuto con una mentalità mirata al ragionamento e alla concretezza nell’immediato, ma che sa anche guardare a livelli di pianificazione a lungo termine se il fine è prettamente economico.
Sul fronte opposto invece, alcuni liceali (scientifici per la precisione) che naturalmente hanno avuto un’educazione che trasuda di filosofia, matematica pura, e altre astrattezze legate al mondo del pensiero, del filos come amavano dire gli antichi se non erro.
Oggetto di questa piccola discussione è stato, come anticipato nell’intro, il point of view sul quotidiano al giorno d’oggi.
Il pensiero liceale sosteneva l’idea che nelle varie fattispecie, lo sforzo che si mette in atto per raggiungere i propri obiettivi prima o poi premia, e che quindi bisogna riuscire a rimanere lì, a crederci, perché giunti all’epilogo, ciò che resta a livello morale, è qualcosa in più, qualcosa di caro al soggetto stesso, che va oltre ciò che è visibile agli occhi di tutti.

Dalla mia invece, ero più propenso a portare avanti l’idea base dell’economia, materia sulla quale, a mio avviso, si fonda tutto il sistema attuale, e sia: massimo risultato con il minimo sforzo.
Un pò superficiale forse, un pò periferico come concetto a prima vista, ma che se attualizzato a questa società, pragmatica e vestita di banconote e capitalismo, per me si rivela come l’unica chiave per aprire le porte lungo il percorso di ognuno, in quanto alla fine della corsa vince chi arriva primo, e non chi ha sudato di più..

E tu che ne pensi?

Scrivi tra i commenti la tua impressione a riguardo, e se riesci, fai cambiare idea a noi della Siro Industry.
Una sfida? Mah, perchè no?
Saluti.
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Venerdì 13, per i scaramantici un giorno per stare in casa, lontani dalla calunnia, per tutti gli altri, invece, l’uscita settimanale di Siro Industry.

Anche oggi per voi 3 argomenti, spiattellati lì, nel primo pomeriggio, giusto giusto dopo pranzo o dopo la sacrosanta pennichella.

Il tempo ti cambia.
Iniziamo con un argomento alquanto scontato in apparenza, ma che se personalizzato può rendere molto più di quanto non sembri.
Vi racconto i fatti: sei piccolo ed esci con i classici amici di famiglia, i quali hanno figli, con i quali giochi, ti fai delle serate insieme, e poi, tutto d’un tratto non li vedi più per un paio d’anni. Sarà capitato a tutti una fattispecie simile no? Ecco, passato quell’arco di tempo, ti capita di rincontrare tali persone che nel frattempo hanno avuto uno stravolgimento personale: dal dark, al rap estremista, hai di fronte persone che non hanno niente in comune con quelle che conoscevi, quasi fossero estranei. E allora ti sorge automatico un senso di sgomento, di smarrimento, e ti chiedi: “come han fatto a ridursi così?”, e lì allora, ti accorgi di come il tempo possa veramente cambiare le persone.

Viziatevi.
Il secondo minipost di oggi vuole essere un consigli per coloro che al lunedì mattina si svegliano e pensano ai
5 giorni che li allontanano dal week end, e con difficoltà si alzano dal letto e con un amaro risveglio cominciano la settimana.
Per tutti questi, la soluzione sta nel concedersi regali. Darsi dei mini target, dei mini termini nei quali mettere in atto delle prestazioni, dalle più semplici, alle più noiose e provanti, al fine di auto motivarsi in ogni parte del giorno, e in previsione di ogni attività legata alla nostra quotidianità. Un present quindi, che dia ad ognuno se lo sia meritato, la soddisfazione del concedersi un regalo, del viziarsi.
Try it! Beneficio assicurato. (prodotto Siro Industry)
Nius.
Quali sono le novità più nuove e rilevanti della settimana?
Tutti d’accordo su due fatti.

DeejayTv sbarca sul digitale, e prende il posto dell’ormai andata All Music. Seguila anche on streaming. Linus e compagni li trovi su DeejayTV

Dieci Parole

E’ arrivata la notizia che sta per cominciare la nuova serie della prima storia a puntate su Facebook. Dieci Parole di Claudio Bellettato. Se non sei al passo, sei ancora in tempo per leggere la prima, emozionante e intrigante serie. Clicca su DIECI PAROLE ed entra a far parte del gruppo.
That’s all folks.
Saluti.
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Puntuali e colorati, quasi come un orologio Swatch, rieccoci all’appuntamento settimanale con Siro Industry. Con l’inizio di Novembre ormai, siamo entrati nel lato oscuro di ogni anno dove il marrone che era tendente all’ocra, si sposta verso tonalità più grigie, e ahimè più invernali.

Ma non perdiamoci d’animo. Anche oggi, tre argomenti, tre spunti su cui riflettere e lasciare un’idea, dire la propria opinione.
L’erba del vicino è.. bruciata.

Partiamo subito in quinta, tralasciamo il riscaldamento, e lanciamoci subito in un comportamento oggigiorno assai frequente nella nostra società. Ultimam
ente infatti, mi sono accorto che molte persone hanno un vizio: tendono a sparlare, a denigrare, a sputare sulla vita, situazione altrui, dal privato, all’ente in generale, quasi a voler far piccole altre realtà concorrenti per aumentare (forse) lo spessore della propria. Un comportamento assai stupido, in quanto ognuno farebbe bene a fare il suo, testa in sacco, e imparare dagli altri, più che voltar loro le spalle. Ma molto spesso, tra il dire e il fare, il passo non è poi così semplice..

Che croce.
Passiamo ora ad una questione di attualità, sto benedetto Crocefisso, lo lasciamo o no? La società e fb soprattutto, sembrano avere molto a cuore questo problema dato che nascono gruppi, discussioni e quant’altro; e dato che ho questo spazio, vorrei pure io dire la mia.
Nella scuola e tradizione italiana, il crocefisso è un simbolo del nostro Paese; indipendentemente dal livello di integrazione che si voglia far emergere, esso fa parte di noi, della nostra crescita, come per i musulmani i vari burka. Quindi ciò fa colle
gamento ad un problema ben più grande:
globalizzazione reciproca con accettazione e una laicità comune e concordataria in all over the world, oppure salvaguardia delle tradizioni, come beni in via d’estinzione. Questa è la vera questione, la stessa che poi mette i vari McDonald’s contro le osterie..
Leader di fatto?

E per finire, uno studio prettamente sociale.
Un’osservazione sui vari gruppi sociali, compagnie, consigli che si creano, all’interno dei quali si denota solitamente un leader, un trascinatore: colui che sembra avere in mano il timone del gruppo. La domanda è questa, vi siete mai accorti quanto le figure leader siano quelle che in fin dei conti decidono sempre meno con la loro testa, mettono meno in atto la loro volontà, al fronte di un consenso ricercato nelle persone? Quindi leader chi è, colui che ha il timone e segue il suo istinto, o chi si fa portavoce del volere altrui, si fa benvolere, e diminuisce la sua influenza all’interno del
gruppo stesso?
Saluti.
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