Non puoi prevederli, volerli o prefabbricarli.
arrivano quando meno te l’aspetti, quando sei distratto a guardare le foto su facebook, o quando riprendi in mano i vecchi diari: sono quei momenti in cui la nostalgia sale alla gola, e una sensazione di superficialità ti scorre sotto il mento.
Panico.
Ti fermi.
Tutto scorre attorno a te: le lancette girano su se stesse, i calendari si passano il testimone e te, sei troppo impegnato a cercare di prevedere il domani che tante volte non ti rendi conto di ciò che sta succedendo.
Capita a tutti così. Poi, improvvisamente, ti guardi dietro.
Giri, magari per sbaglio la testa e vedi.
Vedi i mesi e i giorni passati, le routine dei diversi anni scorrere come un film in
flash forward. Rivivi attimi, emozioni, momenti che vorresti riprendere,
rivivere.
Un senso di appartenenza rimbomba caro nella testa, e la sensazione che nulla mai potrà essere come prima ti toglie la terra da sotto i piedi e come un uragano ti si infila tra le membra, divora l’anima, e ti lascia sguarnito, fragile, quasi fossi un sacco vuoto.
Apri e chiudi velocemente gli occhi, scuoti un po’ la testa, e ti ritrovi lì, dov’eri prima: la Delorean ha svolto il suo ruolo.
L’unica reazione possibile? Un sorriso frutto d’un sospiro.
Saluti.
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